martedì 31 marzo 2020

STEP#05: Gli spot del telecomunicare








Rieccoci cari lettori, lo scopo odierno sarà quello d'identificare la presenza dell'azione che stiamo esaminando all'interno di un messaggio pubblicitario e porre in evidenza la sua importanza.

Il primo video pubblicitario che abbiamo riportato sopra, è stato lanciato dalla compagnia Telecom.
Nei 54 secondi di durata del filmato viene riepilogata la storia evolutiva delle telecomunicazioni dal 1950 al 2011, anno di trasmissione della pubblicità.
Nelle immagini che scorrono possiamo vedere come dal primo apparecchio telefonico si è transitati attraverso vari modelli di telefono fisso, tra cui il "fisso a rotella" (la classica cornetta telefonica), prima di giungere ai più moderni touch smartphone della nostra generazione.
La stessa evoluzione ha interessato anche i computer, le televisioni e le macchine fotografiche.
Significativo è sopratutto lo slogan che accompagna il messaggio pubblicitario: "Le emozioni non cambiano, il modo di comunicarle si".

Il secondo spot-video, in onda nell'anno 2014 precisamente, pubblicizza e promuove i servizi del gruppo di telecomunicazioni "Gabiano".
Rispetto al precedente messaggio pubblicitario questo indica esclusivamente quali sono le offerte proposte della compagnia, quindi è ben rappresentativo degli elementi della telecomunicazione moderna che conosciamo oggi.

Questi spot pubblicitari spiegano come l'azione del telecomunicare si è evoluta negli anni, andando di pari passo con il progresso della tecnologia, ma mantenendo sempre il suo intento principale: permettere alle persone di comunicare e condividere pensieri, immagini e emozioni.

sabato 28 marzo 2020

STEP#04: Il telecomunicatore della mitologia


Il messaggero degli dèi nella mitologia romana (e greca) Mercurio (Hermes)

Rieccoci lettori, per un nuovo step del nostro blog incentrato sull'azione del telecomunicare. Questa volta scaveremo nella mitologia antica per scoprire una traccia del verbo considerato.
La figura mitologica che cattura la nostra attenzione è il messaggero degli dèi Mercurio, così veniva chiamato nella mitologia romana, ma era conosciuto anche come Hermes in quella greca.

Per introdurre il suo mito ci valiamo dell'autoritratto che il dio fornisce di sé stesso nel XXIV "Dialogo degli dèi" del retore greco Luciano di Samosata: <<... devo star vicino a Giove, portar su e giù le sue ambasciate correndo avanti e indietro come un postino>>.
Egli viene raffigurato come il figlio di Giove (Zeus nella mitologia greca) e della Pléiade Maia. E ad egli le divinità affidano le missioni più delicate, perché era rapido come il vento e avevano fiducia nella sua furberia e abilità.
Tra i vari compiti che gli erano assegnati ci interessa proprio quello di messaggero. Ad esempio è lui che nell'Odissea reca a Ulisse la notizia che è giunta l'ora di tornare a Itaca; ed è sempre lui che nell'Eneide porta a Enea l'ordine di partire da Cartagine per dirigersi in Italia a dar vita alla stirpe di Roma.

Il suo incarico di comunicatore a distanza (quindi di tele-comunicatore !) tra l'uomo e Dio, tra cielo e terra, è messo in evidenza da alcuni particolari del suo aspetto. Come gli altri dèi, viene rappresentato nudo, ai piedi porta i talari, speciali calzini d'oro alati e in testa il pètaso, un cappello da viaggio a cui sono aggiunte due ali, le quali simboleggiano il primato dell'intelligenza.
La funzione di intermediario tra terra e cielo di Mercurio e i suoi connotati da messaggero alato sono riproposti anche nelle mitologie orientali: in quella cinese, coreana, giapponese e vietnamita è conosciuto come "stella dell'acqua", i Maya lo identificano come un gufo (o un genere di volatile).

Il messaggero per eccellenza scelto da Zeus recava i messaggi divini "da lontano", ossia dal mondo degli dèi al mondo umano. Con i suoi rapidi voli in cielo svolgeva la stessa funzione dei moderni dispositivi di telecomunicazione.



Web links utili per approfondire:

lunedì 23 marzo 2020

STEP#02: Storia della parola


Il verbo che stiamo esaminando ha una grande particolarità: è formato da due parole che provengono da due culture e lingue diverse, come esposto con l'analisi etimologica dello STEP#01, che ora ricordiamo. La prima è "tele" dal greco "τηλε", che in italiano traduciamo con "lontano", la seconda "comunicare" dal verbo latino "communicare", che significa "condividere", "avere in comune".
Un fatto curioso certamente che un vocabolo moderno sia composto da due termini appartenenti alle due lingue classiche per eccellenza. Proviamo a immaginare in che modo questa fusione linguistica abbia potuto avere luogo.



I Greci e i Romani che si successero nel controllo della penisola mediterranea, entrarono inevitabilmente in contatto nella storia antica. Questo anche per via dei loro insediamenti, espansi in tutto il territorio del Mediterraneo, i quali diventarono luoghi di scambio commerciale e di confronto.
L'Impero Romano, militarmente superiore, conquistò le provincie greche operando su ciascuna di esse un processo di "romanizzazione". Se però i Romani si erano imposti sul fronte militare, i Greci riuscirono a mantenere sempre la supremazia su quello culturale e a influenzare gli stessi Romani...

Gli abitanti delle province con i cittadini dell'Urbe "condividevano" (o "avevano in comune"), la cittadinanza romana, pur essendo distanti geograficamente. Essi dunque svolgevano proprio l'azione indicata dalla parola in nostra analisi.

I Romani possedevano già dalla lingua latina  "communicare"ma mancava loro un termine che specificasse che stavano "communicando" a distanza. Ecco che allora venne in loro aiuto il greco. Il paradosso oraziano "Graecia capta ferum victorem cepit" ("la Grecia conquistata con le armi a sua volta ha conquistato il rozzo vincitor"), dalle Epistolae (2,1,156), ben chiarisce la potente forza d’attrazione esercitata dalla cultura ellenistica sulla società romana. Al "communicare" latino venne anteposto quindi il "tele" greco e così si originò il nostro verbo.

Già in epoca antica esisteva perciò una forma di telecomunicazione, o meglio di condivisione a distanza, anche se ovviamente non poteva essere la stessa di quella odierna per l'assenza degli strumenti digitali.

domenica 22 marzo 2020

STEP#01 bis: Traduzioni e tracce nella letteratura


L'approfondimento odierno mirerà a completare il lavoro di analisi etimologica del termine telecomunicare, in particolare ci concentreremo sul significato che questo assume nelle lingue straniere a noi più familiari e anche generalmente più conosciute.

Nella lingua inglese il verbo telecomunicare viene tradotto con "to telecommunicate".
Tuttavia se vogliamo avere un'idea più precisa del significato che riveste la parola in questa lingua dobbiamo rifarci alla definizione del termine più generale telecomunicazione, qui riportata:

Definizione del sostantivo "telecommunication" nella lingua inglese dal vocabolario online collinsdictionary.com

Come leggiamo il significato che s'intende è pressoché lo stesso di quello che è noto nella nostra lingua.
Per quanto riguarda il francese e lo spagnolo possiamo tradurre direttamente il verbo con "télécommuniquer" e con "telecomunicar".
Per queste due lingue, come per altre, però proponiamo la traduzione di telecomunicazione (da collinsdictionary.com):
- in francese "télécommunication";
- in spagnolo "telecomunicacion";
- in tedesco "telekommunikatio";
- in portoghese "telecomunicaçao".

La letteratura di ogni lingua e cultura porta anch'essa una traccia dell'azione/concetto in esame, non tanto nelle sue pagine, ma bensì nella progressiva digitalizzazione che l'arte letteraria ha conosciuto nella storia moderna.
Tuttavia è stato fatto uso del termine in alcuni libri che citiamo ora. Ad esempio "Sbancare Wall Street" di Thomas A. Bass, pubblicato nel 2001, nel quale leggiamo: <<Un'altra applicazione indispensabile per telecomunicare con Wall Street è la linea telefonica dedicata, oppure un collegamento via satellite>>.
Guardando alla nostra letteratura italiana dobbiamo riferirci al volume "Opinioni, testimonianze e ricordi" (2009) di Enzo Giustino (testo nel quale viene raccolta una serie di opinioni dell'autore sul periodo dagli anni 60' in avanti): <<...l'internazionalizzazione dell'economia con la sua esigenza di comunicare e telecomunicare con tutto il mondo>>.
Gli anni di pubblicazione dei due libri sono recenti, a testimonianza di come quello del telecomunicare sia un fenomeno moderno; in entrambe le citazioni emerge l'idea che abbiamo tracciato finora circa il significato di questa parola .


Libro "Sbancare a Wall Street" (2001) di T. A. Bass

giovedì 19 marzo 2020

STEP#01: Significato e etimologia del termine


Cordiali lettori, benvenuti in questo blog, il cui lavoro di ricerca e gli approfondimenti saranno incentrati intorno alla parola telecomunicare.
Incominciamo innanzitutto definendo il significato nella lingua italiana di questo verbo/azione.
Il dizionario online Treccani utilizza la seguente espressione: "Comunicare a distanza, con uno dei vari servizi compresi sotto la denominazione generica di telecomunicazione.
Occorre fare dunque riferimento alla definizione del sostantivo corrispondente "telecomunicazione" e ci affidiamo all'enciclopedia online Wikipedia nella quale si legge:
"La telecomunicazione, abbreviazione TLC, è l’attività di trasmissione a lunga distanza di segnali, parole e immagini sotto forma di messaggi tra due o più soggetti, detti mittente e destinatario, mediante dispositivi elettronici (trasmettitore e ricevitore) attraverso un canale fisico di comunicazione".

In questa definizione sono presenti alcuni termini del telecomunicare, che ci diventeranno familiari.

L'etimologia della parola (origine e derivazione della parola) che riportiamo proviene dalla stessa fonte.
Il verbo telecomunicare è composto da due termini: tele- (dal greco "τηλε" cioè "lontano")
e -comunicare (dal latino "communicare" cioè "avere in comune", "condividere").

Aggiungiamo ancora qualche richiamo linguistico: in lingua inglese traduciamo telecomunicare con "to telecommunicate", in francese invece con "télécommuniquer". Nel prossimo step (STEP#01 bis) ricercheremo altre traduzioni.

L'importanza della conoscenza di questo verbo anche in altre lingue risiede proprio nel suo significato; con quest'azione riceviamo informazioni e comunichiamo anche a lunga distanza, quindi da e verso tutte le parti del mondo!


Web links ad altre definizioni di telecomunicare: