sabato 28 marzo 2020

STEP#04: Il telecomunicatore della mitologia


Il messaggero degli dèi nella mitologia romana (e greca) Mercurio (Hermes)

Rieccoci lettori, per un nuovo step del nostro blog incentrato sull'azione del telecomunicare. Questa volta scaveremo nella mitologia antica per scoprire una traccia del verbo considerato.
La figura mitologica che cattura la nostra attenzione è il messaggero degli dèi Mercurio, così veniva chiamato nella mitologia romana, ma era conosciuto anche come Hermes in quella greca.

Per introdurre il suo mito ci valiamo dell'autoritratto che il dio fornisce di sé stesso nel XXIV "Dialogo degli dèi" del retore greco Luciano di Samosata: <<... devo star vicino a Giove, portar su e giù le sue ambasciate correndo avanti e indietro come un postino>>.
Egli viene raffigurato come il figlio di Giove (Zeus nella mitologia greca) e della Pléiade Maia. E ad egli le divinità affidano le missioni più delicate, perché era rapido come il vento e avevano fiducia nella sua furberia e abilità.
Tra i vari compiti che gli erano assegnati ci interessa proprio quello di messaggero. Ad esempio è lui che nell'Odissea reca a Ulisse la notizia che è giunta l'ora di tornare a Itaca; ed è sempre lui che nell'Eneide porta a Enea l'ordine di partire da Cartagine per dirigersi in Italia a dar vita alla stirpe di Roma.

Il suo incarico di comunicatore a distanza (quindi di tele-comunicatore !) tra l'uomo e Dio, tra cielo e terra, è messo in evidenza da alcuni particolari del suo aspetto. Come gli altri dèi, viene rappresentato nudo, ai piedi porta i talari, speciali calzini d'oro alati e in testa il pètaso, un cappello da viaggio a cui sono aggiunte due ali, le quali simboleggiano il primato dell'intelligenza.
La funzione di intermediario tra terra e cielo di Mercurio e i suoi connotati da messaggero alato sono riproposti anche nelle mitologie orientali: in quella cinese, coreana, giapponese e vietnamita è conosciuto come "stella dell'acqua", i Maya lo identificano come un gufo (o un genere di volatile).

Il messaggero per eccellenza scelto da Zeus recava i messaggi divini "da lontano", ossia dal mondo degli dèi al mondo umano. Con i suoi rapidi voli in cielo svolgeva la stessa funzione dei moderni dispositivi di telecomunicazione.



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